Godere della compagnia di un animale domestico nella Comunità Europea, comporta il rispetto di alcune normative, tra cui quella che regolamenta come agire dopo il triste momento dell’abbandono di questa vita. Come detto, la legge impone infatti l’obbligo di provvedere alla sistemazione definitiva della salma onde evitare l’eliminazione incontrollata, azione che potrebbe avere delle spiacevoli conseguenze. Per adempire alle norme dettate per tutto ciò che riguardano l’ultimo viaggio degli animali d’affezione esistono due possibilità: la cremazione e la sepoltura.
Per seguire la pratica della cremazione è necessario trasportare il corpo dell’animale fino ad un centro specializzato, come il nostro centro LOVELYPET oppure affidarsi a strutture munite di appositi mezzi per il trasporto delle salme insieme ad un certificato sanitario, nel caso di decesso per malattia o eutanasia, redatto da un veterinario, attestante la non contagiosità della malattia stessa. Pur non essendo obbligatorio, si consiglia fortemente l’utilizzo di un apposito sacco porta salma monouso, anche nel caso di trasporto privato.
Esistono due tipi di cremazione principali tra cui scegliere: quella collettiva e quella singola. La cremazione collettiva, a fronte di un minor costo, ha lo svantaggio di non poter diversificare le ceneri risultanti. Chi sentisse l’esigenza di ricevere le ceneri per disperderle o conservarle in urne personalizzate può ricorrere alla cremazione singola. La normativa europea non fornisce nessuna indicazione sullo smaltimento delle ceneri risultanti. È quindi possibile la dispersione delle ceneri, nel rispetto della legge, o la loro conservazione in un apposito contenitore denominato “urna cineraria”. L’urna cineraria può essere sotterrata o conservata, anche al di fuori di un cimitero. La conservazione è consentita in contenitori di qualunque forma e dimensione, purché adatti a contenere le ceneri ed evitarne un’involontaria dispersione. A tale scopo, l’urna cineraria deve essere sigillata, ma non richiede una chiusura a tenuta stagna. È consentita anche la sepoltura dell’urna. In questo caso l’urna stessa deve essere di materiale biodegradabile e con spessori minimi, proprio per facilitarne la naturale decomposizione a contatto con il terreno.